Una rievocazione storica di Sanniti e Romani per riscoprire le origini "degli isernini"
Testo di Luca Inno
Foto di Pino Manocchio
INTRODUZIONE
Aeserninorum è una manifestazione di rievocazione storica che nasce a Isernia nel 2018. L’evento, collegato a un ciclo di seminari di storia e archeologia dal nome “La storia dei nostri luoghi”, muove dalla necessità di portare maggiore attenzione al valore inestimabile della stratificazione archeologica custodita nel borgo antico della città di Isernia.
Purtroppo oggi, fenomeno diffuso un po’ ovunque, soprattutto nel mezzogiorno d’Italia, i centri storici rischiano di essere sempre più spesso meno frequentati, con atteggiamenti di fretta, sufficienza e insofferenza. Già di per sé le parole evocano qualcosa di vecchio, di passato e lontano, in particolare i siti e le testimonianze archeologiche custodite in esse. Con il precipuo scopo di rivitalizzare e rendere i luoghi storici della città di Isernia maggiormente attrattivi e di promuovere le reali potenzialità del borgo antico, gli organizzatori hanno ideato una serie di attività divulgative, tra le quali rivestono particolare importanza le passeggiate archeologiche durante le quali gruppi di visitatori sono accompagnati da guide esperte alla scoperta dei siti e dei musei di maggiore interesse.
Queste passeggiate nella storia sono organizzate da “ISarc - Isernia Archeologia e Cultura”, associazione fondata nel 2010 per compiere un'opera di sensibilizzazione e divulgazione del vasto patrimonio storico-archeologico custodito nel territorio locale e in modo particolare nella città di Isernia.
Isernia custodisce una stratificazione storico archeologica di tutto rispetto. Attraverso i setti murari superstiti in opera poligonale e quasi quadrata si riesce a ricostruire il perimetro e l'estensione di quella che doveva essere la Colonia Latina di Aesernia fondata da Roma nel 263 a.C.. Ancora oggi l'impostazione urbanistica del centro storico è fortemente condizionata dall'idea di città approntata dagli architetti romani.
Nel corso di queste passeggiate è possibile visitare musei, monumenti, mura megalitiche, epigrafi ecc. a cielo aperto, dislocati lungo le vie, le piazze ed i vicoli del borgo antico.
Altre bellezze archeologiche, invece, sono ben nascoste e, per visitarle, bisogna addentrarsi nel sottosuolo della città, che ospita un mondo sotterraneo ricco di affascinanti testimonianze archeologiche, tra le quali sono da segnalare:
l’Area Sacra che, stando alle conoscenze archeologiche attuali, era costituita da due templi: il tempio italico “A”, sul quale oggi insiste la cattedrale di San Pietro Apostolo, parte del cui podio è visibile lungo Corso Marcelli, e il tempio “B”, solo in parte visibile, posto nel lato più occidentale del sito sottostante il Palazzo Vescovile);
Isernia sotterranea: Tempio della Colonia Latina
Il Criptoportico, sostruzioni sotterranee cave per la realizzazione, in superficie, di platee destinate ad ospitare edifici privati, pubblici o aree ad utilizzo pubblico. Il criptoportico di Isernia è custodita al di sotto di alcuni edifici privati, conservata complessivamente per circa 26 metri.
Isernia sotterranea: Criptoportico
LA STORIA BIMILLENARIA DI ISERNIA
Isernia è una città che può vantare una storia bimillenaria, di cui ne ripercorriamo brevemente le origini.
Il territorio di Isernia, Aesernia in latino e Aisernio in osco, è stato il territorio della civiltà dei Sanniti Pentri, popolo che a lungo si oppose alla dominazione romana, soccombendo solo alla crisi determinata dalle guerre sociali, al termine delle quali nacque la regione romana del Samnium, costellata da gioielli archeologici quali Sepino, Boiano, Isernia, Pietrabbondante, Venafro, Trivento ecc.
Area archeologica di Altilia-Saepinum
Area archeologica di Pietrabbondante
Prima dell’arrivo dei Romani nel Sannio Pentro, precisamente in quello che diventò dalla prima metà del III sec. a.C. l’ager aesernino, il popolo sannita occupava siti riconducibili al IV sec. a.C., periodo in cui i Sanniti pensarono bene di sviluppare e migliorare i punti di difesa e di controllo del territorio in particolar modo per far fronte all’espandersi del dominio di Roma. Da qui era agevole esercitare il controllo del territorio della valle del Volturno, ma soprattutto la sorveglianza di un’antichissima percorrenza di transumanza che proveniva dai verdi pascoli del vicino Abruzzo per dirigersi nel tavoliere delle Puglie.
Nelle fonti classiche la prima volta che troviamo il nome della città sannita di Aisernio (riportato in lingua osca) dobbiamo risalire al 340 a.C. periodo che vide i Sanniti affiancati ai Romani in una guerra contro i Latini.
Ma, forse, la data più importante per Isernia, come già detto, è quella del 263 a.C., anno in cui, secondo quanto riferito da Livio, al termine della nuova configurazione urbanistica del territorio pentro, per mano di Roma venne fondata la Colonia Latina di Aesernia che, adagiata su un costone di pietra calcarea e argilla dagli aspetti orografici molto frastagliati e con diversi salti di quota, si presentava come una vera e propria fortezza, dotata di possenti mura megalitiche, ancora oggi in parte conservate.
Aesernia nel 209 a.C. rimase fedele a Roma nella seconda guerra punica. Durante la guerra sociale, nel 90 a.C. fu occupata dagli italici diventando la capitale della Lega Italica. In base a ciò Isernia rivendica il diritto di poter essere considerata la ‘prima Capitale d’Italia’.
AESERNINORUM - IL SIGNIFICATO RIEVOCATIVO
La ‘rievocazione storica’ in genere, fenomeno sempre più oggetto di attenzioni per il sempre maggior numero di persone che ne entrano a far parte, è un'attività con cui si intende riproporre vicende o situazioni di epoche passate. Anche se, talvolta, le rievocazioni storiche vengono confuse con attività folkloristiche o feste paesane, il vero e fondamentale scopo delle rievocazioni storiche propriamente dette rimane quello di valorizzare e riscoprire le tradizioni storico-culturali di un popolo.
In questo contesto, Aeserninorum, rievocazione storica di Romani e Sanniti, è da considerarsi importante per far meglio conoscere e riscoprire le origini e le antiche vicende “degli Isernini” relative al periodo storico innanzi descritto. Pertanto, era quasi doveroso che Isernia si facesse onore ed onere di dare corso ad una simile manifestazione.
Aeserninorum si sviluppa in più giorni, nei quali vengono svolte attività artistico-culturali di intrattenimento, proposte al pubblico sotto forma di convegni, spettacoli e didattica, raccontando e riproponendo dal vivo situazioni di vita reale di epoca imperiale e sannitica.
Grazie ad attrezzi, abbigliamento, usi e costumi, armamenti, conio di monete, cibo, danze, combattimenti, si cerca di dare ad osservatori e partecipanti un senso di ritorno al passato. Non necessariamente si mette in scena uno specifico episodio ma per lo più spaccati di vita quotidiana. La storia vivente è un mezzo istruttivo e in molte regioni anche nel resto d’Europa, viene usata nei musei o in luoghi storici come parchi archeologici, castelli, borghi antichi; gli stessi rievocatori diventano guida per il pubblico o producono oggetti d’artigianato inerente allo spazio rivissuto.
Il piatto forte di Aeserninorum è la presenza dei rievocatori dell’associazione “Legio I Minervia”, un gruppo di ricostruzione e rievocazione storica che, tramite l'esperienza dei propri soci, si prefigge l'obiettivo di divulgare la storia di un'unità bellica romana sotto l'aspetto prevalentemente, ma non esclusivamente, militare. Infatti non vengono trascurati altri aspetti che corredavano la vita del legionario come la creazione e la manutenzione di oggetti di vita quotidiana e per il tempo libero con utensili, giochi, monete e beni comuni.
La “Legio I Minervia” https://www.legioiminerviapiafidelis.com ha già avuto occasione di essere apprezzata durante importanti manifestazioni in Italia e all’estero.
Aeserninorum, in definitiva, è un processo di archeologia sperimentale in grado di far rivivere il passato in maniera più divertente e di ristabilire il dialogo fra la nostra storia, i nostri luoghi e il cittadino.
Per ulteriori e più approfondite informazioni sulla Colonia Latina di Aesernia:
Redattori:
Luca Inno, archeologo professionista, impegnato da anni in diverse campagne di scavo e attività di studio in Italia e all’estero;
Pino Manocchio, fotogiornalista impegnato in attività di divulgazione e promozione del territorio molisano in genere e della città di Isernia in particolare.
Testo e foto ©
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